giovedì, agosto 10, 2006

ATTENZIONE COME SELEZIONE PERCETTIVA




Durante l’ascolto dicotico , tendenzialmente l’informazione che deve essere ignorata – presentata ad uno dei due orecchi – viene , di fatto , quasi totalmente ignorata. Vi sono però delle chiare eccezioni: per esempio , se nel flusso informativo da ignorare è presente anche il nome del soggetto , questo verrà molto probabilmente recepito. Una altro caso , più particolare , è il seguente: supponiamo che all’orecchio con il quale bisogna prestare attenzione vengano presentate delle informazioni interpretabili in modi differenti e che , contemporaneamente , all’altro orecchio vengano fornite le indicazione per interpretare in un certo modo queste informazioni. Ebbene , il soggetto tenderà a seguire queste indicazioni , pur non rendendosi conto coscientemente di aver ricevuto dei suggerimenti.
Questi fatti hanno creato delle controversie. La mia opinione è che certamente l’attenzione può essere diretta in modo piuttosto selettivo secondo la propria volontà. D’altro canto , è piuttosto logico supporre che l’essere umano sappia mantenere una soglia di attivazione latente per stimoli particolari. Nel primo caso – presentazione del proprio nome – l’interpretazione è ovvia: si tratta di puro condizionamento…quando qualcuno pronuncia il nostro nome , supponiamo che ci stia chiamando o che voglia dirci qualcosa. È un meccanismo che diventa automatico durante i primi anni di vita. Si tratta dunque di un circuito ad attivazione sensibile.
Nel secondo caso , credo che si possa supporre che il nostro sistema cognitivo , nel momento in cui non riesce rapidamente a dare un’interpretazione univoca di un messaggio , si concentri maggiormente sul messaggio per decodificarlo meglio. Questo porta ad acuire i sensi e a cercare di cogliere tutte le possibili informazioni ambientali. D’altra parte , il ragionamento e l’ascolto coscienti si indirizzano principalmente sul messaggio…con il risultato che un suggerimento inserito in un contesto che si era già deciso di ignorare viene sì recepito , ma automaticamente inserito nel contesto del messaggio che ci interessa comprendere.
Questo genere di regolarità nel funzionamento cognitivo umano mi porta a riflettere su alcune cose.
Quando noi conosciamo una persona e nuova e ci interessa comprenderla in profondità , prestiamo molta attenzione a ciò che dice , al tono , alle movenze , agli sguardi , alle espressioni e via dicendo. Alcuni aspetti di questo “CORPUS” comunicativo li valutiamo seguendo il nostro ragionamento…altri , per forza di cose , vengono – per lo meno al momento – valutati secondo automatismi meno consapevoli. Spesso , certe informazioni ci appariranno ambigue…un discorso potrebbe apparirci in qualche modo difficile da interpretare , oppure la cosa potrebbe essere più sottile , per esempio un certo modo di parlare potrebbe sembrarci “ambiguo” rispetto all’atteggiamento fisico. Probabilmente , nel momento in cui certi messaggi ci danno difficoltà interpretative , usiamo dei suggerimenti che derivano da altri messaggi per dare una interpretazione univoca di ciò a cui stiamo prestando attenzione. Quindi , se quello che un persona dice mi pare ambiguo , il tono di voce può essermi di aiuto , la sua postura , oppure il suo sguardo e via dicendo. È assolutamente possibile , però , che determinati aspetti che noi volontariamente ignoriamo ci forniscano dei suggerimenti in queste situazioni…suggerimenti che possono non avere niente a che fare , in effetti , con la corretta interpretazione del comportamento di quella persona. Usare indici non verbali per interpretare il comportamento altrui è certamente utile , ma se la cose viene fatta in modo inconscio è facile cadere in errore , poiché si tende ad accettare automaticamente qualunque suggerimento che permetta di formulare una ipotesi più o meno plausibile. Peggio ancora quando usiamo , ancora senza esserne consapevoli , segnali esterni come messaggi disambiguanti… l’atmosfera generale , i discorsi di altre persone vicino a noi , o cose di questo tipo.
L’intuizione umana , a mio avviso , anche se estremamente efficace e utile per certi versi , va compresa e accettata nei suoi limiti , che di certo sono enormi quando non si sottopongono le proprie intuizioni ad analisi logiche più rigorose.